lunedì 30 novembre 2009

Tutto orecchie

Come molti predatori il gatto ha un udito molto fine, è in grado di sentire anche gli ultrasuoni, ossia suoni con una frequenza elevata, che sfuggono al nostro orecchio.
Le orecchie del gatto sono di forma triangolare, presentano una piccola barriera di peli sottili, che impediscono a polveri e corpuscoli esterni di penetrare all'interno e, cosa molto importante, sono mobili, ossia possono spostarsi seguendo la direzione del suono e individuare così più facilmente da dove ha avuto origine. Il gatto è capace, infatti, di localizzare l'origine di un suono con un errore massimo di 7-8 centimetri alla distanza di un metro, ed è proprio grazie al suo udito finissimo che può udire anche a diversi metri di distanza il fruscio provocato dai passi di un topolino, e quindi essere un ottimo cacciatore.
I gatti, tuttavia, tendono a diventare sordi da vecchi , ma compensano questa diminuzione dell'udito diventando sensibilissimi alle vibrazioni e raffinando l'olfatto, può essere molto difficile riconoscere un gatto affetto da sordità.
Molto spesso, i gattini bianchi con gli occhi azzurri, per predisposizione genetica, (soprattutto di razza persiana o europea), diventano sordi cinque-sei giorni dopo la nascita ma riescono a compensare questa deficienza grazie alla vista, all'olfatto e all'uso delle vibrisse.

venerdì 27 novembre 2009

Musetto micio

Il gatto è in grado di sapere della presenza di cibo, pur non vedendolo, semplicemente sentendone l’odore anche da buona distanza. L’olfatto del gatto, ad esempio, è particolarmente sensibile a vari composti azotati, consentendo al micio di stabilire, con grande sensibilità, se il pasto è rancido e andato a male. L’olfatto è importante anche nella vita sessuale, fornendo la capacità di distinguere a distanza un maschio da una femmina.
Molto importanti sono anche i baffi, che funzionano come un radar, ogni gatto possiede circa 24 vibrisse mobili, dodici per ogni lato del muso, disposte su quattro file orizzontali. E' una zona particolarmente irrorata da vasi sanguigni e dotata di numerose terminazioni nervose. Le vibrisse sono indispensabili per trovare la strada al buio, per "identificare" le diverse parti del corpo di una preda appena catturata e per capire come entrare o uscire da un passaggio angusto.

mercoledì 25 novembre 2009

Herba sacra

Di uso antichissimo, la Salvia officinalis nota ai romani come herba sacra, doveva essere raccolta con un rituale particolare, senza l'intervento di oggetti di ferro, in tunica bianca e con i piedi scalzi e ben lavati. Anche dagli egizi la salvia era molto apprezzata e veniva utilizzata per imbalsamare i morti.
Studiosi del Medicinal Plant Research Center delle Università di Newcastle e di Northumbria, hanno dimostrato che la salvia ha la proprietà di aumentare le capacità mnemoniche. Dallo studio è emerso che tutti i pazienti che avevano assunto capsule a base di olio di salvia esprimevano risultato decisamente migliori in un test incentrato sulla memorizzazione di parole.
Sicuramente possiede ottime capacità digestive, antisettiche e antiossidanti.
La salvia contiene un chetone complesso, il tujone , che può risultare tossico se ingerito ad alte dosi, per questo viene usata come aroma e non come insalata.

lunedì 23 novembre 2009

Il predatore


L'occhio del gatto è un organo straordinario: come altri carnivori, anche loro hanno dietro alla retina una speciale formazione cellulare, il tapetum lucidum, che consente a questi animali di vederci anche con scarsissima luce, quasi al buio.

La vista notturna e diurna del gatto è aiutata dalle enormi capacita della sua pupilla di dilatarsi al buio e di ridursi durante il giorno, per avere sempre la quantità di luce ideale che colpisce l'occhio.

Il gatto ha una visione a colori ma ha poca sensibilità al rosso, mentre tanti altri colori ai suoi occhi sono sbiaditi, pallidi. Quindi i gatti con una buona approssimazione vivono in un mondo con tanti verdi e blu, le cose rosse gli appaiono grigie con diverse tonalità ma comunque difficilmente si fanno scappare una piccola preda che corre!


sabato 21 novembre 2009

La chiamata

Curioso fenomeno creato dai raggi del sole che passano attraverso le nuvole, sembra uno strano fenomeno alieno o una mistica apparizione celeste, invece è ancora una volta la natura straordinaria con il suo caravaggesco talento.

sabato 14 novembre 2009

Coscienza canterina

Il grillo è un insetto appartenente alla famiglia dei Gryllidae.
La struttura del corpo e la morfologia delle zampe sono modificate per consentirgli di saltare in modo eccezionale. In particolare, l'ultimo paio di zampe differiscono dalle prime due paia per i femori, lunghi e robusti, atti al salto.
Il grillo ama gli ambienti caldi e vive nei prati, nelle radure e nei giardini dove scava lunghe gallerie.
Per attirare la femmina, il maschio emette dei suoni particolarmente striduli, che possono essere uditi anche a notevole distanza.
E' un insetto gradito dall’uomo, numerosi modi di dire lo riguardano, si dice: avere dei grilli per la testa a chi fa capricci, essere allegro come un grillo a chi è sempre contento e canterino.

giovedì 12 novembre 2009

Stella viola

La melanzana è un frutto (in gergo botanico una bacca) che conosciamo sicuramente tutti, ma qualcuno potrebbe non aver mai visto il fiore da cui deriva: una perfetta stella a 5 punte di un fantastico color lilla.
E' una pianta originaria delle zone calde di Cina e India e venne introdotta a partire dal 1440 in Occidente dagli Arabi e, in seguito, in Europa a opera di alcuni Carmelitani.
Gli Arabi chiamano la melanzana badingian e in Italia venne aggiunto il prefisso melo divenendo così melo-badingian, quindi melangian, da cui l’attuale nome.
Appartiene alla famiglia delle Solanacee, la stessa del pomodoro e delle patate.
La melanzana cruda ha un gusto sgradevole ed è anche tossica perché contiene solanina. Pertanto viene consumata solamente cotta. D'altra parte, ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l'olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti.

martedì 10 novembre 2009

Lotta fra titani


Sembra una lotta impari eppure la formica più piccola blocca la rivale tenendole la zampa stretta tra le mandibole.
Le formiche appartengono alla vasta famiglia delle Formicidae all'interno degli insetti Imenotteri. Costituiscono il 10% dell'intera biomassa animale e circa il 50% di quella di tutti gli insetti.
Sono insetti sociali, nelle loro società vi è una classe riproduttiva - costituita dalle regine (femmine fertili) e dai maschi - ed una lavorativa, costituita da femmine sterili, dette "operaie".
L'apparato riproduttore delle formiche è sviluppato in tutti gli individui, anche se, nelle operaie, è atrofizzato e non consente la riproduzione sessuata. Le formiche sono caratterizzate da un particolare meccanismo di determinazione del sesso, detto aplodiploidia.
Le femmine si sviluppano a partire da uova fecondate, dette anfigoniche, mentre i maschi nascono da uova non fecondate, che prendono il nome di partenogenetiche. Per regolare la fecondazione delle uova, la regina sfrutta una sacca particolare posta nella parte posteriore dell'addome, detta spermateca.
Le operaie presentano organi riproduttori atrofizzati, ma hanno la possibilità di deporre uova partenogenetiche, da cui potrebbero nascere solo femmine. Le uova delle operaie vengono generalmente offerte alle larve come cibo.

martedì 3 novembre 2009

Commensale domestico


La mosca è un insetto dell'ordine dei Ditteri, appartiene alla famiglia dei muscidi. E' in grado di riprodursi molto velocemente, deposita le uova in qualsiasi materiale organico in decomposizione. La sua vita dura circa 8-10 giorni durante i quali depone fino a mille uova. Usa la proboscide per nutrirsi, cosparge i cibi solidi di saliva per scioglierli e poi li succhia con la proboscide. Sono insetti diurni, la notte riposano sospesi al soffitto o negli angoli delle stanze. Nei climi più freddi sopravvivono solo se vivono con l'uomo con il quale hanno sviluppato rapporti di commensalismo. Possono essere vettori di malattie.

lunedì 2 novembre 2009

domenica 1 novembre 2009

Crisantemo



Oggi invece di notizie di tipo scientifico su questo bellissimo fiore voglio raccontarvi la leggenda del crisantemo che raccontarono a me da bambina e io trovai bellissima.

Una mamma e una bambina vivevano in una casa nel bosco.
Intorno alla casa crescevano bellissimi fiori.
Quando arrivò l'inverno, tutti i fiori morirono.
Solo un fiore rimase vivo perchè la bambina lo aveva conservato dentro casa.
La mamma si ammalò.
La bambina diede il fiore alla Madonna perchè facesse guarire sua mamma.
La madonna disse alla bambina: "Conta i petali del fiore che mi hai dato, tua mamma vivrà lo stesso numero di anni".
La bambina contò i petali: erano pochi.
Prese quindi le forbici e tagliò i petali in tantissime striscioline.
I petali diventarono tanti e la sua mamma visse per tanti anni.
La bambina creò così il crisantemo, il fiore dai tanti petali.