giovedì 28 gennaio 2010

Tigre da salotto



L'uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l'ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia la rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole esser solo gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.


Non c'è unità come la sua,
non hanno la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l'elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola
scanalatura
per gettarvi le monete della notte.


Oh piccolo
Imperatore senz'orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto, nuziale
sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell'amore
nell'aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto
è immondo
per l'immacolato piede del gatto.

Tratto da: "Ode al gatto" di Pablo Neruda.

5 commenti:

  1. Stessa/o gatta/o e stessi colori del blog.
    Stesso amore per i felini.
    Ben trovata sorella!

    RispondiElimina
  2. Bellissimo primo piano! Amo gli animali,ma i gatti in particolar modo..! Hanno un fascino tutto suo... Ciao!!!!

    RispondiElimina
  3. bella foto e bellissima poesia! grazie!

    RispondiElimina
  4. Encantador blog el tuyo, un placer haber pasado por tu universo.

    Saludos y un abrazo enorme.

    RispondiElimina